BIOGRAFIA DI DANTE ALIGHIERI
I biografi e i
commentatori sono concordi, per tutto il sec. xiv e per
buona parte del successivo, nell'affermare che Dante venne a
morte "in età circa 56 anni", come recita il Villani
nella sua Cronica, ovvero, secondo il Boccaccio, "
negli anni della salutifera incarnazione del Re
dell'universo MCCLXV; sedente Urbano papa iv nella cattedra
di san Piero", precisando poco dopo che Dante venne a morte
"già nel mezzo o presso del cinquantesimo sesto suo
anno", conformemente a quanto affermato nelle
Esposizioni: "avendo già il cinquantesimosesto anno della sua età compiuto".. Così poi nel Buti ("avendo già cinquantasei anni e quattro mesi"), in Benvenuto, in F. Villani, nel Bandini, nel Serravalle, nel Bruni, nel Manetti, nell'anonimo cronista ferrarese, nel Filelfo, ecc. Soltanto con Sicco Polenton la serie s'interrompe: "Annos ipse non integros quatuor et sexaginta vixit", ma la dichiarazione dell'umanista trentino, redatta verso il 1435, non può godere di alcun credito, ed è frutto di sbadataggine tra la data di nascita, erroneamente calcolata al '64, e il numero degli anni di vita. La serie è ancora compromessa dal Landino ("nell'anno della salute MCCLX, et nel ponteficato di Clemente quarto"), il qual Landino, del resto, ponendo il priorato nel "XXXV anno della sua età", avrebbe potuto facilmente correggere l'errore Le parole del Boccaccio
contengono, tuttavia, un errore, puntando sul quale gli
studiosi avversi alla tesi 1265 hanno tentato di sminuire
l'importanza di una simile attestazione: Urbano IV
morì il 2 ottobre 1264, ed era pontefice dal 5
febbraio 1265 Clemente IV. Si deve però ritenere che
il Boccaccio fosse sicuro della data di nascita di Dante, e
l'equivoco nascesse dal fatto che per la series dei
papi aveva a disposizione un elenco in stile comune e non in
stile fiorentino, tanto più che egli, in un luogo
immediatamente successivo del commento, riferisce la notizia
avuta da Pietro Giardini che Dante in letto di morte ebbe a
confidargli "lui avere di tanto trapassato il
cinquantesimosesto anno, quanto dal preterito maggio avea
infino a quel dì". Il luogo fu sottoposto a censura
dall'Imbriani e da altri, fino a revocare in dubbio persino
l'esistenza del Giardini; ma oggi la conoscenza del
Boccaccio col notaio ravennate e la bontà della
notizia sono generalmente accolte, sino ad ammettere anche
una data di nascita nel periodo di maggio. Il dubbio tocca
anche le parole del Villani, poiché per l'Imbriani
l'età di morte di Dante e quindi l'anno di nascita
erano calcolate dal Villani sulla base dell'interpretazione
dei 35 anni all'epoca della visione, non per notizia
diretta: "Quindi il Villani nota negligentemente quanto ha
udito dire. Circa. lvi. anni. possono essere cinquantaquattr'anni, possono essere cinquantott'anni. Dalle parole del Villani risulta con certezza solo che, intorno all'età di Dante, egli nulla sapeva né voleva affermare con certezza"; il che è sforzare il testo del Villani a limiti impossibili, perché il cronista fiorentino aveva voluto propriamente dire 56 anni e poco più. Ma un ulteriore ostacolo
si frappose alla data 1265. Da Farinata, com'è noto,
Dante si fa dire che gli Alighieri per due fiate
furono dispersi dalla Parte ghibellina (If
x 48), alludendo con ciò alla presenza degli
Alighieri tra i guelfi cacciati in esilio sia dopo la
vittoria del 1248 sia dopo la giornata di Montaperti del 4
settembre 1260. Fu anche Alighiero di Bellincione tra i
dispersi? Se sì, come ha voluto sostenere l'Imbriani,
è impossibile che Dante "vedesse la luce, in Firenze,
prima del Maggio o del Giugno M.CC.LXVII, supponendone il
babbo ammogliato anteriormente al richiamo de' Guelfi; prima
del Maggio o del Giugno del M.CC.LXVIII, ritenendo come a me
pareva più verosimile che il padre si fosse
inussorato dopo il rimpatrio", cioè dopo la battaglia
di Benevento (26 febbraio 1266) e, anzi, dopo la fuga di
Guido Novello de' Guidi da Firenze (11 novembre 1266). Ma
oggi (col Barbi, con lo Zingarelli, ecc.) si ammette
comunemente che solo una parte degli Alighieri ebbe a
soffrire l'esilio dopo Montaperti, forse lo stesso avo di
Dante, certamente lo zio Brunetto e il parente Geri del
Bello, non Alighiero II, che non svolse mai alcun ruolo
politico, ed era anche di modeste condizioni economich. Per
aggirare l'ostacolo alcuni studiosi (ad es. il Cian),
supposero che Alighiero e i suoi familiari fossero
bensì in esilio, forse nell'Alpe di San Pellegrino,
secondo quanto ricorda il Villani, ma "alla moglie di
Alighiero II, grave del prezioso portato", sarebbe stato
"concesso il rimpatrio in sul principio del '65"
(giacché nessun biografo ha voluto porsi contro le
ripetute affermazioni di Dante della sua nascita in
città). Del resto proprio l'aver affermato, per bocca
di Farinata, l'impegno politico del casato degli Alighieri e
il duplice esilio, ma al tempo medesimo averne fatto
esplicita seppur generica menzione per li maggior suoi,
per gli antenati e progenitori, deve far ritenere valida la controprova di un giudizio positivo sull'operato personale di Bellincione, Brunetto e Geri, nel nome dei quali (e non già dell'inetto a oscuro Alighiero, assente dall'indice dei nomi dantesco se non per le piacevolezze di Forese) Dante ha voluto adergere il proprio troppo modesto casato ad antagonista della consorteria degli Uberti.
1. Nascita
Dall'esame delle
testimonianze esterne si rileva che Dante, figlio di
Alighiero II e di Bella, nacque a Firenze in un giorno tra
la fine di maggio ed i primi di giugno del 1265, nella casa
degli Alighieri nel popolo di San Martino del Vescovo. I
documenti interni sono strettamente collegati con gli
esterni, così che la messa in discussione degli uni
non può prescindere dalla credibilità degli
altri. Elenchiamo gli elementi interni: Vn xxix 1:
morte di Beatrice, l'8 o il 19 giugno 1290; Pg xxx
124: morte di Beatrice, che non aveva ancora compiuto i
venticinque anni, e quindi nata nel 1266, con la conseguente
affermazione che avendo Dante tra i nove e i dieci mesi
più di Beatrice il suo anno di nascita
è il 1265; Pg xxxii 2: la decenne sete
che gli occhi di Dante disbramano nel rivedere
Beatrice: 1290-1330 sempre che quest'ultima sia la data
della visione di Dante; Inf. I 1 nel mezzo del
cammin di nostra vita, nel trentacinquesimo anno,
secondo Cv IV xxiii 6-10 (sempre a condizione che il
viaggio si compisse nel 1300;); If xxi 112-114: sono
trascorsi 1266 anni e un giorno, con cinque ore in meno, dal
momento in cui il terremoto che, alla morte di Cristo,
sconvolse la terra, fece franare i ponti sulla sesta bolgia;
a Cristo volle morire nel trentaquattresimo anno de lasua
etade, Cv IV XXIII 10; dunque 1266 + 34 = 1300);
Cv I III 4 [in Firenze] nato e nutrito
fui... in fino al colmo de la vita mia; Pd XXII
112-117: nascita di Dante quando il sole si trovava nella costellazione dei Gemelli.