Arrigo VII di Lussemburgo
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Nel 963 il nobile Siegfried, conte delle Ardenne, aveva acquistato dall'Abbazia di San Massimino di Treviri il castello di Lussemburgo, situato in Lotaringia tra Francia e Impero, dando origine ad un importante casato comitale, dal quale nasceva Arrigo VII, futuro imperatore. Arrigo nacque nel 1275; fu eletto re di Germania nel 1308, nonostante l'opposizione del re di Francia Filippo il Bello, che appoggiava suo fratello Carlo di Valois e venne incoronato ad Aquisgrana il 6 gennaio 1309, nonostante non fosse giunta ancora da Avignone l'approvazione di Clemente V Chiamato dal papa per mettere pace fra le città del nord, Arrigo scese in Italia nel 1310, con la moglie Margheritam e fu incoronato, l'anno successivo, re dei romani a Milano. L'intervento pacificatore dell'imperatore, a lungo caldeggiato anche dallo stesso Dante nell'Epistola a lui indirizzata, che vedeva in lui l'ideale di monarca universale, che teorizzerà nella Monarchia e a lui legava l'ultima possibilità di rientrare nella sua Firenze, fu, tuttavia, osteggiato dai comuni guelfi e dal re di Napoli, segretamente istigati da papa Clemente V. Nel 1312 fu incoronato imperatore a Roma. Alleandosi con Venezia e con Federico II d'Aragona, re di Sicilia, tentò di organizzare una spedizione contro Roberto d'Angiò, ma morì improvvisamente per febbri malariche a Buonconvento presso Siena nel 1313, prima di riuscire a restaurare l'autorità imperiale. Da allora riposa nel Duomo di Siena e suo successore fu Ludovico IV il Bavaro. Dante nutrì grande ammirazione per Arrigo VII, nel quale aveva riposto le sue speranze di veder cessare i mali dell'Italia e il proprio esilio ( oltre all'Epistola VII si vedano le Epistole V , VI ); nella Divina Commedia , il poeta assegna all'imperatore un seggio nell'Empireo e lo cita varie volte con parole di ammirazione (Purg. VI, 102; Par. XVII,82; Par. XXX, 137. Riferimenti bibliografici |